Belforte, " il vicino " di Radicondoli
- Agriturismo Bellavista
- 2 set 2016
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Il vicino borgo di Belforte, castello dominato dagli Aldobrandeschi, ebbe notevole importanza a partire dal 1180. Del castello è ancora visibile il perimetro delle mura, con alcune torri e l'antico cassero. Il paese conserva la struttura medioevale, con una "via maestra" che lo attraversa longitudinalmente, su cui si affacciano le case patrizie e il Palazzo Pubblico, già documentato nel 1230 e dalla tipologia a torre con muratura a blocchi squadrati. Lateralmente alla via principale corre una strada laterale "disotto" e, all'esterno, una fuga detta "sedice". Restano, inoltre, due edifici, la Pieve di Santa Maria, trecentesca ma rimaneggiata successivamente, ed il vicino hospitale che, insieme a quello di Radicondoli (annesso alla Chiesa del Crocifisso, all’ingresso del paese), indica che questi centri sorgevano nei pressi di una strada assai trafficata, probabilmente un tratto viario che congiungeva la Valdelsa con la Val di Cecina, e la zona mineraria di Montieri. Della prima metà del Seicento è la fondazione della Chiesa della Compagnia di Santa Croce.
Il centro monumentale, e cuore della comunità, è certamente la Collegiata dei Santi Simone e Giuda, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1589 sui resti di un'antica pieve romanica. Lungo la via principale si trovano la Chiesa e il Monastero agostiniano di Santa Caterina delle Ruote, eretti verso la metà del Trecento. Sul corso si affacciano anche una serie di palazzi costruiti nel XV e XVI secolo, come ilPalazzo Comunale, già Berlinghieri, dalle caratteristiche tardo cinquecentesche. Ai margini dell'area di costruzione cimiteriale sorge la Pieve romanica di San Giovanni Battista (o Pieve Vecchia della Madonna). Fuori dal centro abitato, infine, sorge il Convento Francescano dell’Osservanza, le cui fasi di costruzione risultano ultimate nel 1494 e che oggi ospita una rinomata scuola di musica. Contemporaneamente alla diffusione degli insediamenti ecclesiastici si ebbe nel territorio radicondolese un considerevole sviluppo dell’incastellamento, fenomeno che produsse la fortificazione di siti già esistenti come Montingegnoli, e fondazioni ex-novo come i castelli di Fosini, Falsini e Elci, a cui facevano capo famiglie con diritti feudali, e accomunati nella tipologia: insediamenti di sommità, con una cinta muraria difensiva, e un’area interna fortificata, il cassero e una torre di guardia. Boschi, oliveti e campi coltivati circondano ancora le dimore signorili e le ville di Anqua e Solaio, gioielli rinascimentali, immerse in uno spazio di rara bellezza.
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